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Domenica 26 febbraio: 2° appuntamento con la 53^ Stagione di concerti della Gioventù Musicale
Sarà il Quartetto d’archi Goldberg il protagonista domenica 26 febbraio, alle 17:30, della 53^rassegna della Gioventù Musicale di Camerino, all’Accademia della Musica “Corelli”.
Formato da Jingzhi Zhang (violino), Giacomo Lucato (violino), Matilde Simionato (viola) e Martino Simionato (violoncello), il Quartetto Goldberg è “Artista Residente” della Fondazione Società dei Concerti di Milano per la stagione 2022/2023, vincitore del Premio Speciale della Giuria al Concorso “Marcello Pontillo 2022” e della borsa di studio “Giovani talenti dell’Accademia Stauffer” 2020-2022. È uno dei dieci quartetti protagonisti della Nuit du Quatuor 2022 di Parigi e fa parte de Le Dimore del Quartetto, per cui ha suonato all’inaugurazione del progetto The String Circle all’Auditorium Arvedi di Cremona. Recentemente ha collaborato per ABITO, un percorso di educazione civica per gli studenti di scuole secondarie di primo grado. Il nome del Quartetto è un omaggio alle Variazioni Goldberg di J. S. Bach, brano che lega nel profondo i quattro componenti ed esprime gli ideali cardine del loro far musica: ricercatezza, semplicità e comunicatività. Da ottobre 2021, il quartetto è ammesso allo Stauffer Center for Strings, dove segue regolarmente il corso di Artist Diploma nella classe del Quartetto di Cremona.
Di seguito la presentazione del programma, dal titolo “Cartoline Musicali”, a cura dello stesso Quartetto Goldberb. Cartoline Musicali è una passeggiata, una di quelle che scegliamo di fare con calma, la domenica pomeriggio di una qualsiasi stagione, prendendoci il tempo necessario per destare le nostre emozioni intorpidite e riprendere a meravigliarci del mondo attorno a noi. Boccherini (1743-1805), in questo senso, è la prima boccata d’aria fresca. Il suo quartetto appartiene al periodo precedente la nascita, dal punto di vista compositivo, di questa formazione e l’energia che scaturisce dal brano è ancora tanto legata al periodo barocco, di cui egli è stato uno degli ultimi esponenti.
Nonostante la scrittura non propriamente quartettistica, assistiamo ad un dialogo fra le voci già molto interessante e innovativo, che sicuramente porta il violoncello – dal momento che Boccherini era un super virtuoso dello strumento – ad un “testa a testa” tematico, quindi melodico, con il primo violino, mentre le parti interne, violino secondo e viola, si scambiano controcanti e “motori”, ovvero le cellule ritmiche.
Con Puccini (1858-1929) facciamo un salto nell’Ottocento operistico italiano. Crisantemi è un’elegia, un lamento che egli scrive non appena apprende la notizia della morte del duca d’Aosta Amedeo di Savoia, nel 1890. Sono sei minuti di sincera commozione e tristezza, in cui siamo rapiti dall’uso che fa dell’armonia, modulandola sapientemente verso quegli accordi che, senza troppi giri di parole, fanno venire la pelle d’oca, e ovviamente da come egli riesca a raccontare così bene le emozioni umane attraverso le sue melodie, che volano sempre in alto, con la grazia degli aquiloni. Una piccola nota d’interesse: qualche anno dopo la stesura di questo brano, Puccini riprenderà proprio questi due temi (melodie) per farli diventare la colonna sonora dell’ultimo atto della sua famosissima opera Manon Lescaut.
Movimento di quartetto (Quartettsatz) di Schubert (1797-1828) è il concentrato della sua poetica in una manciata di minuti, la sintesi del cuore pulsante della sua musica: una lotta di contrasti. Non c’è pagina di Schubert che non sia intrisa di contrapposizioni fra figure musicali ampie e distese, come la purissima melodia che fa da fil rouge a questo brano, ed altre più tormentate ed ossessive, in questo caso le grandi sezioni di partitura in cui si rincorrono sedicesimi su sedicesimi che instillano in noi uno strano sentore d’angoscia, quasi fosse l’eco d’un subconscio in pericolo. Con Schubert è sempre di uomo che si parla, l’uomo nella sua complessità interiore più profonda, quella che non mostriamo alla società ma con cui facciamo i conti ogni giorno, fra gli alti e bassi della vita. La musica di Schubert stupisce e colpisce senza artifici né virtuosismi, perché semplice e pura proprio come quella parte d’anima che noi tutti conserviamo gelosamente al riparo dalle tempeste del mondo esterno.
Il quartetto di Ravel (1875-1937) è un embrione dell’estetica novecentesca. Nonostante venga spesso definitivo un impressionista, egli ha sempre rifiutato questa dicitura, sottolineando invece che il suo modello d’ispirazione era lo stile classico, in particolare quello mozartiano, che ritroviamo infatti nella perfezione compositiva e nella limpidezza della sua musica. Il quartetto in fa maggiore è un viaggio spaziale, un continuo evolversi e dissolversi di materia, un accendersi e spegnersi di luci più o meno luminose e ancora un alternarsi di rigorosa meccanicità e totale libertà espressiva e poetica. Ravel combina magistralmente l’arte di scrivere partiture senza sbavature con il fascino coloristico francese, trovando la sintesi mozzafiato in una musica purissima, in cui regnano sovrani il gioco fra densità di suoni diversi e l’incessante scambio timbrico propri della Parigi decadentista.
Partecipano alla realizzazione della 53^rassegna della GMI il Ministero della Cultura, la Regione Marche, il Comune di Camerino e UNICAM. Per informazioni e prenotazioni: 331.2233904; gmisedecamerino@libero.it Il costo del biglietto, acquistabile